Alla ricerca della biblioteca perduta: mostra virtuale

Descrizione

Alla ricerca della biblioteca perduta è una mostra virtuale, realizzata dai volontari civili 2022-2023 nell’ambito del progetto Biblioteche aperte, in cui la Biblioteca di Area delle Arti si propone di dare rilievo alle parti meno conosciute del proprio posseduto. Il materiale esposto, miscellanee provenienti da Fondi, materiale di archivio, fotografie, immagini e bozzetti di scena, appartiene alle tre sezioni della Biblioteca di Area delle Arti.

La mostra è articolata in 4 stanze tematiche:

  • Matusalemme giallo: bozzetti di scena

I bozzetti che qui vengono esposti rappresentano i costumi di scena, dipinti da Julian Beck per lo spettacolo Matusalemme giallo. Julian Beck è morto sessantenne il 14 settembre 1985. E’ stato attore, regista, scenografo, uomo di teatro nel senso più completo dell’espressione. Nel 1947, insieme alla futura compagna di vita Judith Malina, ha fondato a New York il Living Theatre, rivoluzionaria compagnia di avanguardia.

Tratto da Torniamo a Matusalemme di George Bernard Shaw e dalla composizione scenica Suono giallo di Vassilij Kandinskij, nell’adattamento di Hanon Reznikov, Matusalemme giallo è il penultimo spettacolo del Living Theatre, Julian Beck vivente. Debutta il 21 maggio 1982, e Beck ne cura la scena, le luci e i costumi, oltre a prendervi parte come attore.

Matusalemme giallo è uno spettacolo “smisurato”, alla lettera. Accompagnato dallo scorrere d’un fondale lungo settanta metri, dipinto da Beck, propone la storia dell’umanità, a partire dalla creazione, che alcuni cultori della Bibbia collocano nel quarto millennio a.C., fino ad un ipotetico 31.984 d.C.

Il materiale esposto è conservato presso la Sezione Spettacolo “Lino Micciché”.

  • Living Theatre, foto d’archivio

Nel 2016 la Sezione Spettacolo della Biblioteca di Area delle Arti si arricchisce di una raccolta archivistica che documenta l’attività del Living Theatre. La raccolta ha origine da una donazione di Cathy Marchand, la storica attrice che si unì al Living Theatre alla fine degli anni ’70, per rimanervi fino al 1984, quando il fondatore Julian Beck era gravemente malato: morirà di cancro l’anno seguente.

Cathy Marchand, con l’aiuto della amica e compagna Serena Urbani, riuscì a salvare i materiali, conservati a Parigi, da uno sfratto imminente e nel 2016 li donò alla nostra biblioteca. L’archivio include manoscritti, dattiloscritti, traduzioni di testi di Julian Beck, copioni, fotografie di scena, manifesti. Tutti questi documenti, seppure eterogenei, costituiscono un insieme organico che riesce a restituire una narrazione fedele e completa della vita del Living Theatre.

Il corpus fotografico, di cui si propone qui una selezione, si compone di circa 500 fotografie, per la maggior parte risalente al periodo di nomadismo europeo del Living Theatre; testimonia tournèes e viaggi, la vita del teatro, in scena e dietro le quinte, e infine scene di vita quotidiana.

La sezione Living Theatre foto d’archivio è stata realizzata dalla dottoressa Marta Marinelli, che svolge ricerche sull’archivio Living per il suo progetto dottorale.

  • Rione Testaccio: vita e cambiamenti di un quartiere

In questa sezione della mostra ci si è proposti di presentare un’immagine dei cambiamenti e della vita di quello che, a tutti gli effetti, è il cuore pulsante di Roma: rione Testaccio.

Attraverso la selezione di immagini, scelte dalle collezioni della biblioteca (foto, piante, tavole), si è cercato di documentare la vita del rione e i suoi profondi cambiamenti dal punto di vista architettonico e urbanistico, nonché commerciale e sociale.

Per i romani culla di frenetica attività d’emporio, nel Medioevo campestre locus amoenus, teatro di un tempo antico di ottobrate bacchiche e “balli ammascherati” (G. Malizia): il rione, nonostante i significativi cambiamenti subìti, ha sempre mantenuto un’identità e un fiero spirito inconfondibili, testimoniati dalle numerose foto di vita quotidiana e popolare. Vengono in questa sede mostrati anche gli ammodernamenti di fine Ottocento e inizio Novecento, concernenti soprattutto i locali dello stabilimento di mattazione (oggi in parte dedicato agli spazi della sede del dipartimento di Architettura del nostro Ateneo): operazione questa di grande interesse urbanistico, inclusa in una più generale sperimentazione architettonica che ha interessato l’Urbe di fine Ottocento.

Tutto il materiale esposto è conservato presso la Biblioteca “Enrico Mattiello” dell’Area delle Arti, Sezione Architettura.

  • Ritagli di giornale dal Fondo Degrassi: un dibattito sul trasferimento della collezione Ludovisi-Boncompagni tra il 1982 e il 1984

Nel 2007 la Sezione Storia dell’arte ‘’Luigi Grassi’’ della Biblioteca di Area delle Arti ha acquistato il Fondo Librario di Nevio Degrassi, archeologo di nota fama, prima Sovrintendente a Milano e poi Sovrintendente alle antichità della Puglia e del Materano dal 1954. Tra i suoi libri figurano anche i volumi appartenuti al padre, Attilio, studioso di epigrafia latina e professore. Si tratta di migliaia di unità bibliografiche tra monografie di storia antica, arte e archeologia (circa 1600 volumi monografici), 59 titoli di rivista, miscellanee, dépliant e una ricca collezione di ritagli di giornale in gran parte catalogati.

Con il proposito di valorizzare e promuovere il patrimonio bibliografico della Biblioteca di Storia dell’Arte si è pensato di esporre virtualmente una parte della collezione dei ritagli di giornale. L’attenzione, nello specifico, è ricaduta su diciotto articoli pubblicati tra il 1982 e il 1984, disposti da Nevio Degrassi in un’accurata suddivisione cronologica di fascicoli scritti a mano.

I ritagli vertono sulla ricostruzione del caldo dibattito che si accese in quegli anni riguardo al trasferimento al Palazzo del Quirinale delle sculture romane appartenenti alla Collezione Ludovisi-Boncompagni che, di proprietà dello Stato dal 1901, erano conservate presso il Chiostro piccolo dell’antica Certosa alle Terme di Diocleziano. Una collocazione dalla visibilità sofferente, vista l’inaccessibilità al pubblico del Museo delle Terme in fase di ristrutturazione proprio in quegli anni.

Gli articoli, oltre a ripercorrere la storia della collezione Seicentesca a partire dal passaggio di proprietà tra i Ludovisi e i Boncompagni nel XVIII secolo, si concentrano sulle questioni museografiche in obiezione alla decisione di trasferimento.

I protagonisti del dibattito furono celebri esponenti dell’ambiente storico-artistico, schierati contro i rappresentati delle istituzioni, in particolare contro il Sovrintendente archeologico di Roma Adriano La Regina, promotore dello spostamento e dello smembramento della collezione, oggi esposta a Palazzo Altemps. Tra i nomi dei vari esperti, fermamente convinti degli immensi danni che avrebbe comportato una tale scelta, figurano Cesare Brandi, Valentino Martinelli, Lidia Storoni, Carlo Bertelli e Richard Krautheimer, che argomentano il loro disappunto, generando riflessioni ancora oggi valide e opportune quando si parla di valorizzazione e conservazione di un patrimonio culturale destinato alla collettività.

Tutti i documenti esposti sono conservati tra le miscellanee del Fondo Degrassi (FD) custodito nella Sezione Storia dell’arte della Biblioteca di Area delle Arti.

Navigazione nella mostra Alla ricerca della biblioteca perduta

La mostra è stata allestita sulla piattaforma ArtSteps, un ambiente tridimensionale in cui il visitatore è immerso e nel quale può muoversi in diversi modi, in quello che risulta essere un vero e proprio museo virtuale:

  • cliccando sull’ultima freccia a destra dei pulsanti di navigazione, il visitatore può percorrere la mostra secondo l’ordine programmato
  • trascinando il mouse, invece, ci si muove liberamente senza un percorso predefinito
  • utilizzando il menù a discesa (penultima freccia dei pulsanti di navigazione) si può accedere direttamente alla prima immagine di ogni singola sezione
  • cliccando sui pannelli o sulle immagini esposte si avvia automaticamente l’audio della lettura del pannello o della didascalia dell’immagine
  • utilizzando i tasti di spostamento verso l’alto e verso il basso della tastiera è possibile ingrandire o rimpicciolire le immagini della mostra

 

Elisabetta Bianchi 04 Dicembre 2024