Fondo Ferdinando Bruno
Il fondo è stato acquisito nel 2000 ed è costituito da 380 volumi appartenuti a Ferdinando Bruno, traduttore, scrittore e sceneggiatore italiano.
Ferdinando Bruno (1946-1999)
Nato a Milano il 21 maggio 1946, si laurea a Bologna nel 1971. Muore a Roma il 15 novembre del 1999, il cuore «sopraffatto dalle esigenze della cosiddetta vita reale (come già le “sue ambizioni”), alla fine di un secolo che non amava».
Carriera
Per un breve periodo è impegnato presso la facoltà di Psicologia in ricerche sul sogno e poi presso il DAMS con dei seminari sull’Ideologia della macchina da presa per la cattedra di Storia del cinema. Si trasferisce a Roma nel 1974 e abbandona ogni attività “ufficiale”, dedicandosi alle traduzioni e alla scrittura di brevi saggi, con interventi pubblicati su riviste italiane e francesi.
Campi di interesse
- Libertinismo letterario francese tra ‘600 e ‘800: specialista di Rêtif de La Bretonne, un romanziere libertino francese, caratterizzato da una forte personalità ed una grande spinta alla narrazione del vero desiderio dell’uomo, senza filtri di alcun tipo. Traduce l’opera libertina di De Mirabeau Erotika Biblion, un trattato sulla sessualità di impostazione scientifico-enciclopedica che elenca i comportamenti ed i costumi sessuali più bizzarri della civiltà ebraica e greco-romana (cfr. Melai Maurizio, «Mirabeau, Erotika Biblion», Studi Francesi , 161 (LIV, II), 2010, http://journals.openedition.org/studifrancesi/6658).
- La prima educazione sentimentale, a metà tra il romanzo sentimentale e l’analisi dei costumi costumi di Parigi;
- Tre racconti, (SE o Adelphi, non ci sono tracce della pubblicazione), opera che si muove tra la psicologia, la pittura, il soprannaturale, tutti temi di interesse del traduttore;
- Salammbò, (i Grandi Libri Garzanti, non ci sono tracce della pubblicazione), un romanzo storico ambientato nella Cartagine del III secolo a.C., durante la Rivolta dei mercenari della Seconda Guerra Punica.
- Realismo e società francese dell’800
- L’assommoir di Emile Zola, impegnato nella rappresentazione della realtà psicologica e sociale della società francese.
- Le memorie di Vidocq di Eugène-François Vidocq altro personaggio controverso vissuto a cavallo tra il Sette e l’Ottocento francese.
- Cinema e pittura: pubblica interventi su riviste italiane (Cinema Nuovo, Cinema & Film, Piccolo Hans ecc.) e francesi (Tel Quel, Peinture, Les Amis de Flaubert, Etudes rétiviennes, ecc.) trattando temi di teoria del cinema, di scrittura legata al “sacro” e collegata alla natura ed al divino, di rapporti fra il sacro e il comic; l’intreccio fra cinema, psicanalisi (soprattutto lacaniana) e “strutturalismo” (Roland Barthes).
- La maschera e la parola nel giovane cinema africano su Cinema nuovo, 1971.
- L’insegnamento della pittura di M. Pleynet, Mazzotta, Milano, 1974.
- Filosofia e alchimia: promuove in Italia un settore poco conosciuto della letteratura francese fin de siècle, il decadentismo cattolico (da Barbey d’Aurevilly a Hello, e la figura del filosofo perennialista Titus Burckhardt.
Pubblicazioni principali
- Scrive La maschera e la parola nel giovane cinema africano, per la rivista Cinema Nuovo, 1971.
- Traduce L’insegnamento della pittura di M. Pleynet, Mazzotta, Milano, 1974.
- Presenta per la prima volta in edizione integrale in italiano Anti-Justine: ovvero, Le delizie dell’amore, di Retif de La Bretonne, Guanda, Milano, 1980.
- Cura la pubblicazione di un trattato di filosofia, Alchimia: significato e visione del mondo, di Titus Burckhardt, Guanda, Milano, 1981.
- Cura la pubblicazione di La prima educazione sentimentale, di Flaubert, Mondadori, Milano, 1982.
- Erotika Biblion, Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau, Guanda, Milano, 1983.
- Traduce e presenta L’assommoir, di Emile Zola per Garzanti, 1992.
- Le notti rivoluzionarie, di Retif de La Bretonne, per Mondadori, Milano, 1998.
- Traduce Le memorie di Vidocq, di Eugène-François Vidocq per Luni Editrice, 2024.
- Il suo primo romanzo, Un’ora più un’ora, era in elaborazione alla data della morte, e l’autore anticipava: «non estraneo alla dialettica sacro/comico: è la storia di una attesa, di un ritorno e di un concepimento (23 agosto 1945), e della rifondazione-morte del protagonista (via una maschera dopo l’altra, fino alla nudità del riconoscimento e dell’assunzione della colpa: l’assassinio simbolico della coppia madre-padre – come nel S. Julien di Flaubert – come adesione alla sacralità dell’essere contro la mera apparenza.»
Sceneggiature
- I figli della luna, film italo-venezuelano mai distribuito in Italia e prodotto da Franco Grisi
- Collabora con Giovanna Gagliardo nella prima stesura del film televisivo poi diventato Maternale.
- Partecipa a un’edizione del premio Solinas con una sceneggiatura ricavata da Bouvard et Pécuchet di Flaubert, dal titolo Un buco nel cielo di carta.
- Stava lavorando ad alcuni soggetti anche legati ai temi del misticismo e dell’estasi femminile.
- Per Radio 3 collabora in programmi culturali: Viaggio in Italia, in 10 puntate, dal punto di vista dei letterati, artisti, musicisti, eruditi, ecc., da Montaigne ai De Goncourt, a Guido Piovene.
Pagina a cura di Davide Sortino e Gabriele Di Stefano.